domenica 12 novembre 2017

Dettato grafico





Il dettato grafico è una proposta di laboratorio grafico-pittorico adatto a stimolare la capacità di riprodurre uno stimolo verbale attraverso tratti e colori. In parole povere, l’insegnante o chi conduce l’attività racconta ai bambini uno scenario da raffigurare: possono essere elementi naturali, soggetti astratti, personaggi fantastici.
UN DETTATO…A COLORI O IN BIANCO E NERO 
Un primo esempio di dettato grafico è quello in bianco e nero. Ai partecipanti viene fornito un foglio di carta ed una penna, o una matita. L’insegnante, o chi propone il laboratorio, sceglierà un tema per questo dettato, che racconterà lentamente ai bambini. Se abbiamo a disposizione più materiali, possiamo provare a realizzarne uno a colori. Chi sceglie di lavorare in bianco e nero, potrebbe proporre di colorare a casa, favorendo una seconda lettura ed interpretazione della propria creazione.
Cosa rende un dettato grafico un’attività magica? Senza dubbio, il ritmo della narrazione. L’insieme degli elementi che chiederemo di rappresentare non deve essere scontato, se vogliamo che i bambini li elaborino in modo creativo ed attivo. Un esempio di ottimo dettato secondo noi:
Al centro del foglio si trova il Barone Tritone, con una corona così grande sulla testa che tutto il resto si vede appena. 
Il barone è racchiuso in un’enorme bolla galleggiante. 
Intorno alla bolla troviamo le onde: alcune hanno la forma di una spirale, altre di tante linee spezzettate. 
Tra le onde, nuotano i pesci volanti, ma anche i bastoncini di pesce! Sì, proprio quelli che mettete in forno. 
E cosa c’è laggiù: in un angolino, la casetta di un pescatore, anche quella nascosta dentro una bolla. 
Questo testo, forse un po’ troppo onirico per i più piccoli (mentre risulta simpaticissimo per i bimbi tra i 6 e i 7 anni, con i quali è stato sperimentato), permette di lavorare su numerosi concetti: le dimensioni, per esempio, ma anche il rapporto di inclusione dentro/fuori; le geometrie delle onde, il surrealismo dell’accostamento tra un pesce reale, il pesce volante e il bastoncino di pesce (da cui potrebbe nascere un’interessante riflessione sul fatto che i bastoncini non siano in realtà dei pesci in sé, ma porzioni di pesci, cosa che alcuni bambini erroneamente pensano!). Infine, il fatto che la casetta del pescatore sia nascosta offre un’ultimo indizio da interpretare. Significa che si vedrà solo la bolla? Chissà.
Al contrario, se chiedessimo semplicemente:
Nella parte inferiore del foglio ci sono cinque barchette. 
Sopra di esse, su una striscia di sabbia, ci sono cinque casette.
Tutt’intorno, l’oceano azzurro. 

Il testo perderebbe molta della sua carica fantastica, divenendo un mero esercizio di riproduzione. Per cui, consigliamo caldamente un pizzico di surrealismo e una commistione saggia di reale/fantastico e geometrico.
Non esiste un modo giusto ed uno sbagliato di realizzare un dettato grafico; ciascun partecipante ha diritto di usare la sua fantasia come meglio crede. Certo, si possono discutere i concetti spaziali, laddove ce ne sia il bisogno.
UN’ESPERIENZA DI ARTE COLLETTIVA 
Il dettato grafico ha tra i suoi pregi la rapidità e la relativa semplicità nel recuperare i materiali richiesti. Si può allestire in un attimo per un’intera classe, diventando un’esperienza artistica immersiva e corale. Tutti prendono parte a questo laboratorio, ciascuno secondo la sua sensibilità; il dettato grafico è massimamente inclusivo.
Si può proporre ai bambini della scuola dell’infanzia, come laboratorio artistico negli anni della primaria ma anche all’interno di un percorso di animazione. Già: il dettato grafico, se siamo abbastanza fantasiosi da solleticare la fantasia dei bambini, è ottimo anche da sperimentare alle feste o nei campi estivi. L’importante è lavorare sul ritmo con cui si propongono gli stimoli e sulle figure.
E se vi sentite fantasiosi a sufficienza per inventare un testo davvero curioso, potreste provarlo anche a casa!
a cura di Matteo Princivalle

Arte creativa CAVIARDAGE


Arte creativa

Cos’è il caviardage?

Il caviardage è una processo creativo. Consiste nella realizzazione di una poesia a partire da una pagina scritta, annerendo le parole considerate “inutili” e decorando in vario modo la stessa pagina.Caviardage viene etimologicamente dalla parola francese “caviar” (caviale), in pratica “annerire”. In origine, questa tecnica era utilizzata a fini di censura, annerendo le parole considerate “scomode”.
Il senso del caviardage è costruire un proprio componimento partendo dal testo di un libro o di un romanzo (ma anche un racconto o una filastrocca), si anneriscono le parti che non servono e si mettono in evidenza solo le parole che costruiscono un senso.

Non solo fogli e pennelli per far poesia

Si tratta di un bell’esercizio di scrittura creativa con cui potete riempire un vero e proprio libro. Perché non recuperate un vecchio volumetto da buttare e, poco alla volta, non lavorate ciascuna delle sue pagine col caviardage? L’unico limite di questa tecnica creativa è la vostra fantasia.
  • Potete fare caviardage unicamente con una pagina di testo e un pennarello nero
  • Potete aggiungerci i colori
  • Perchè no, il collage
  • E poi le tempere
  • Ci sono tanti esempi bellissimi realizzati con perline, sabbia, glitter
In questo modo trasformeremo la pagina scritta in una vera e propria cartolina tattile, che potrà essere esplorata utilizzando non solo la vista ma anche il tatto. Secondo numerosi pedagogisti le esperienze tattili sono fondamentali nello sviluppo del bambino. Tra i sostenitori delle attività di questo tipo troviamo Maria Montessori e Bruno Munari, tanto per citare due nomi “grossi”.
Perché allora non realizzare, in un angolo della classe, un cespuglio del caviardage, a cui appendere tutte le creazioni dei più piccoli?

caviardage

sabato 30 settembre 2017

Come salvare l'ambiente

CAUSE E CONSEGUENZE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO 
https://www.wikihow.it/Agire-per-Salvare-l%E2%80%99Ambiente-(Bambini)

I cambiamenti climatici sono improvvisi mutamenti dovuti al riscaldamento dell’atmosfera del nostro pianeta. Questo fenomeno porta allo scioglimento dei ghiacci polari e ad altre conseguenze che si stanno rivelando disastrose per l’ecosistema e quindi per noi stessi, quali alluvioni, bruschi temporali, estinzioni di specie animali, ecc.
L’enorme sviluppo economico ha innescato il consumo sfrenato di fonti energetiche fossili, in particolare carbone, petrolio e gas naturale (metano). 
Prosegue infine senza soste la distruzione di foreste tropicali, sostituite da pascoli o piantagioni, con altre emissioni di anidride carbonica dal legname bruciato e dai suoli lavorati per metterli a coltura.Tutto questo si traduce in emissioni globali di tonnellate di CO2. La CO2 è un gas che, pur presente in tracce nell’atmosfera, ha l’effetto di regolare la temperatura planetaria.Il pianeta ha dei meccanismi per assorbire la CO2, in particolare gli oceani sono voraci di anidride carbonica, purtroppo però questi meccanismi riescono a prelevare dall’atmosfera solo la metà circa di quanto emettiamo. Il resto si accumula in aria. Un effetto collaterale del grande assorbimento oceanico di CO2 è che i mari si stanno acidificando (oltre a riscaldarsi e a salire), con conseguenze molto serie sulla biologia degli organismi che li popolano. Troppa acidità, in particolare, ostacola la formazione dei gusci di molti molluschi, il che diminuisce la sedimentazione di CO2 in forma di carbonati, un processo di grande importanza geologica e climatica.
In seguito alle osservazioni fin qui elencate, capiamo quanto sia indispensabile cambiare il nostro atteggiamento nei confronti dell’ambiente. E’ necessario capire che ogni azione compiuta da noi a livello quotidiano, anche la più comune, come gettare una gomma masticata fuori dal finestrino dell’auto, può avere conseguenze enormi, soprattutto se si moltiplica questa azione per il totale degli abitanti del pianeta! Usare l’auto anche per brevi tragitti, causa l’aumento delle emissioni di gas nell’ atmosfera; gettare i rifiuti senza differenziarli fa sì che essi non vengano riciclati ma bruciati a causa della mancanza di spazio in cui tenerli e della loro inutilità. La loro combustione inquina moltissimo l’atmosfera. L’aria inquinata provoca cambiamenti climatici, i quali a loro volta generano le situazioni critiche elencate più sopra. L’azione del singolo si riflette nel globale. Pensare alle conseguenze delle nostre azioni è sicuramente il primo passo utile a cambiare il nostro modo di pensare al futuro. Buttare le confezioni e altri elementi che non consideriamo importanti ; utilizzare sempre la macchina o il motorino ; utilizzare elettricità anche quando non se ne ha bisogno ; buttare carta, sigarette o altri elementi per la strada ; utilizzo abbondante di materiale inquinante come la plastica ; comprare alimenti o altre cose che potremmo produrci da soli ; utilizzo di detersivi tossici ( dannosi per l’ambiente ) ; utilizzare lampadine ad alto consumo ; utilizzare troppa acqua ( calda ) . .

giovedì 11 maggio 2017

La mia mamma

La mia mamma è...un arcobaleno.
gialla come il sole che illumina e riscalda
rossa come la rosa che profuma e dona amore
celeste come il cielo sereno che dà tranquillità
blu come il mare che ondeggia e contagia armonia
verde come l'edera che ti avvolge e ti abbraccia
viola come l'iris che trasmette magia, mistero
arancione come il tramonto che regala amore e felicità...
La mia mamma è un arcobaleno di emozioni.


Composizione collettiva





LA MIA MAMMA

Non c'è persona a me più cara della mia mamma. Si chiama Franca e ha trentotto anni. Ha capelli e gli occhi neri come il carbone, ha la bocca sempre sorridente che a me trasmette molta felicità. 
Lavora nella camiceria e a me dispiace perché non posso stare sempre con lei. Quando cucina sembra una vera cuoca professionista; quando l'aiuto mi accorgo che per lei è tutto molto semplice, ma per me no; cucina delle vere squisitezze.
 Io con lei mi diverto a giocare perché è molto spiritosa e gioiosa ma mi piace anche parlare con lei. 
Alla mia mamma piace quando mi comporto bene e vado bene a scuola, mentre invece non le piace quando non voglio fare i compiti; però credo che, nonostante tutto, lei mi voglia bene.
Come si veste? All'occorrenza, cioè una volta sportiva e una volta elegante, a seconda del momento.
Mi ricordo di quando avevo cinque anni e siamo andati allo Zoomarine e mi sono divertito tantissimo. Poi di quando siamo andati allo zoo di Fasano e anche lì mi sono divertito molto ma non solo a guardare gli animali ma anche ad andare sulle giostre: la ruota panoramica, le gondole che girano, l'autoscontro...Mi sono piaciute anche la casa stregata e la stanza dei serpenti..Però non ho scritto tutto della mia vita insieme alla mia mamma...Con lei ho vissuto tanti momenti belli.
FEDERICO DI ROCCO



Una mamma colorata

La mia mamma è...
 rossa quando è arrabbiata e molto scocciata
gialla quando è gioiosa e radiosa
verde quando è disgustata e amareggiata
blu quando è triste ma lo stesso ci accudisce
viola quando ha paura nella notte scura
celeste quando è serena e sembra una sirena.
FEDERICO DI ROCCO