venerdì 28 dicembre 2012


Il primo giorno dell'anno
di Pablo Neruda

Lo distinguiamo dagli altri
come
se fosse
un cavallino
diverso da tutti
i cavalli.
Gli adorniamo
la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore
che scende da una stella.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell'ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell'anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo.


domenica 9 dicembre 2012

Lilli e il vagabonbo II


Lilli e il vagabondo II
Biagio e Lilli sono diventati genitori di quattro figli: tre femmine e un maschio chiamato Zampa.
Zampa è molto vivace e, senza volerlo, combina sempre pasticci. Una sera creò in casa un tale disordine che i padroni si videro costretti a legarlo fuori. Zampa, quella notte, vide dei cani randagi felici e decise di non voler più essere un cane da salotto.
Dopo una lite con il padre scappò da casa e si unì a un gruppetto di cani randagi comandati da Buster, ex amico di Biagio. Nella banda Zampa strinse un forte legame con una bella cagnolina di nome Angel che, contrariamente a lui,avrebbe tanto voluto vivere in una casa. Buster disse a Zampa che per entrare a far parte della banda avrebbe dovuto superare delle prove di coraggio. Zampa accettò. La mattina seguente avrebbe dovuto rubare un barattolo a un dobermann; Zampa, purtroppo non ci riescì. Un’altra prova lo attendeva: rubare il pollo sotto gli occhi della sua famiglia. Zampa ci riuscì ma  sorpreso da suo padre scoprì che, nel passato era un cane randagio, amico di Buster. Quando Biagio lo mise in guardia dai pericoli della strada Zampa, testardo, scelse di seguire Buster e buttò il suo collare. Angel delusa dalla sua scelta lo allontanò e decise di andarsene. Zampa , triste,  dopo aver rivelato agli altri della fuga di Angel andò a cercarla. In agguato era l’accalappiacani che catturò Zampa. Buster vide la scena ma non lo aiutò mentre Angel, anch’essa presente, corse ad avvisare Biagio. Il padre salvò il figlio e i due si ritrovarono, fecero pace. Zampa comprese i suoi errori e tornò a riprendersi il collare per poi tornare a casa, dalla sua famiglia con Angel.
Martina



domenica 2 dicembre 2012

Re Leone



Simba è un cucciolo di leone, figlio di re Mufasa e principe ereditario della Savana. Curioso e avido di vita, contravviene agli ammonimenti del padre e si lascia convincere dall'infido zio Scar a visitare il misterioso 'cimitero degli elefanti', dove viene aggredito da tre iene ebeti e fameliche. Soccorso dal padre, Simba promette di non disobbedire più e di seguire disciplinato le orme del genitore. Ma Scar è in agguato. Ostinato a usurpare il trono del fratello, di cui invidia la forza e la saggezza, orchestra un nuovo piano per liberarsi definitivamente di re e principe. Appoggiato dalle iene, a cui ha promesso cibo a volontà, Scar riesce nella tragica impresa, uccide il fratello e si proclama tiranno di un regno oscuro. Simba, sopravvissuto ed esiliato dallo zio e dal senso di colpa, inventa altrove una vita 'senza pensieri'. Diversi anni dopo ritroverà il suo passato nello sguardo di chi lo ha amato e deciderà di riprendersi il regno e l'orgoglio perduti.

mercoledì 22 agosto 2012

Calendario scolastico

CALENDARIO SCOLASTICO 2012/2013

Inizio lezioni: 11 settembre 2013
termine lezioni: 11 giugno 2013
festività natalizie: dal 23 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013
festività pasquali: dal 28 marzo 2013 al 2 aprile 2013
altre festività: 2 novembre 2012
 la scuola dell´infanzia termina le attività educative il 29 giugno 2013
da aggiungere la festa del santo patrono e le seguenti feste nazionali: 
tutte le domeniche;
il primo novembre, festa di tutti i santi;
l´8 dicembre, Immacolata Concezione;
il 25 dicembre Natale;
il 26 dicembre;
il primo gennaio, Capodanno;
il 6 gennaio, Epifania;
il lunedì dopo Pasqua (Pasquetta);
il 25 aprile, Anniversario della Liberazione;
il primo maggio, Festa del lavoro;
il 2 giugno, Festa nazionale della Repubblica.

(dgr n.310 del 16 maggio 2012 - Regione Molise)

FESTIVITÀ ISTITUTO :   PRIMARIA
 In base all´Autonomia scolastica:

18 e 19 marzo
13 febbraio- Mercoledì  delle  Ceneri-



INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA

10 dicembre dalle ore 16.30 alle ore 18.30
25 febbraio –presa visione documento valutazione dalle ore 16.30 alle ore 18.30
22 aprile dalle ore 16.30 alle ore 18.30
24 giugno- consegna documento di valutazione dalle ore 09.00 alle ore 12.00

venerdì 1 giugno 2012

Racconto il film che mi è piaciuto di più


Racconto il film che mi è piaciuto di più
Quando esce al cinema un nuovo cartone animato, mio padre mi porta sempre a vederlo; lui dice che è per farmi contenta, in realtà, credo che sia una bella scusa per vederlo anche lui.
E’ difficile scegliere quello che mi è piaciuto di più: mi sono piaciuti tutti ma, dovendo proprio sceglierne uno,  direi Tata Matilde.  In realtà sono due: Tata Matilda e Tata Matilda e il grande botto. Volete sapere la storia?
Si!!!  Allora vi dico di che parla.
Parla di una tata speciale che fa diventare bravi i bambini che non lo sono. Come? Con cinque lezioni, ognuna delle quali corrisponde ad un difetto del suo viso: i capelli grigi, due grossi brufoli, un solo ciglio, un lungo dente sporgente. Tutte cose che la fanno sembrare una strega. Ma è così brutta solo quando i bambini hanno bisogno di lei. Infatti ogni lezione imparata fa scomparire un suo difetto e la renderà, alla fine delle lezioni, una bellissima donna.
  Per questo mi è piaciuto tantissimo.


MARTINA

lunedì 28 maggio 2012

Pranzendolo



Pranzendolo
E’ un tipo molto preciso: esce tra l’una e le due di ogni giorno. Porta con tanti amici sempre diversi:carnettonzolo,spaghettonzolo, pescionzolo,lasagnonzolo...Ma quelli con cui va più d’accordo sono il paneronzolo e acquonzolo.Il fiume più grande di tutti è acquonzolo, ma anche vinonzolo e bironzolo non scherzano.Il  panino con lo spek vive in montagna.Il sandwich con la nutella vive nelle caverne.Il panino con la cotoletta vive in città .Il panino con il salmone vive al mare.

mercoledì 9 maggio 2012

Vuoi conoscere i diritti dei bambini?








Educare ai diritti umani

In diverse “Raccomandazioni” Il Consiglio d'Europa ha affermato che l'educazione ai diritti umani costituisce un aspetto importante del programma che deve preparare i giovani a vivere in una società democratica e multiculturale.
La scuola, luogo d’incontro di persone diverse, con vissuti ed esperienze differenti, vive le problematiche ed è impegnata a valorizzare ognuno, a vigilare e rimuovere le difficoltà che impediscono la piena realizzazione di un’armonica personalità.
La scuola deve essere una comunità, dove ogni alunno può sperimentare concretamente di avere dei diritti e dei doveri ben precisi, di essere capace d’iniziativa e di protagonismo. Il "clima" scolastico è dunque importante al fine di realizzare positivamente un'educazione ai diritti umani; pertanto è opportuno, non solo proporre informazioni e conoscenze, ma anche esperienze formative che toccano il vissuto, le emozioni, i sentimenti dei bambini.
 Il tema dei diritti umani ha tracciato lo sfondo culturale, il filo conduttore del nostro vissuto didattico e ha offerto a ciascuno l’opportunità di conoscere, di connettersi ad altre realtà e di confrontarsi con l’altro.
Nello specifico del lavoro realizzato la conoscenza degli articoli della Convenzione ha rappresentato il primo passo alla presa di coscienza di essere portatore di diritti.
Produttiva è stata la visione di alcuni filmati e alcune letture, testimonianze concrete relative a bambini che lavorano, bambini in guerra, bambini affamati…
 Particolarmente efficace è stato prendere in esame le violazioni dei diritti dei minori, poiché ciò ha costretto a riflettere sulle ingiustizie a danno dei più deboli…
Il lavoro che presenteremo non è finalizzato solo alla documentazione del nostro impegno ma vuole far conoscere a tutti i diritti dei bambini, per la diffusione della cultura dei diritti.
La scuola, la comunità educante deve favorire negli alunni la coltivazione di una coscienza morale, critica e vigile, sensibile alla diversità e deve contribuire alla formazione di personalità impegnate nella difesa dei diritti.






















giovedì 3 maggio 2012

W la mamma


Mamma
Mamma tu sei per me una rosa rossa che profuma l'aria...
Mamma tu sei una viola che colora i prati...
Mamma tu sei un angelo che guida il mio cammino...
Mamma tu sei un vaccino che mi protegge dalle malattie...
Mamma tu sei una roccia robusta che mi protegge ed io mi aggrappo a te...
Mamma tu sei un albero grande pieno di frutti che mi nutrono...
Mamma tu sei un arcobaleno che spunti dopo la tempesta...
Mamma tu sei per me la cosa più importante...
Mamma tu sei la chiara luna che mi coccola e mi fa sognare...
Mamma tu sei un angelo che mi accompagna sempre e mi solleva dalle paure...
Mamma tu sei tutto per me...
Il mio amore per te è grande e spero che saremo sempre insieme...
..............................................

pensieri tratti dalle poesie degli alunni della classe terza


La mia mamma
La mia mamma si chiama Filomena ed ha 45 anni.
Ha i capelli neri quasi come le streghe. Ha degli occhi bellissimi di colore marrone. E' sempre sorridente ed ha una bocca non troppo grande, il naso a patata, la statura non la so, ma una cosa so: è più bassa di mio padre. Mia madre ha un po' di pancia ma il resto è magra. Il carattere! Lo devo dire ?! Ha un bel caratterino. Mia madre vuole avere sempre ragione.Lei ha l'hobby di cucinare.
La cosa che mi fa arrabbiare tanto è la fissazione di guardare le partite del Napoli.
Detesta quando qualcuno gli fa brutti scherzi. Devo dire che si veste con molta eleganza, ma quando non ci sono io che le consiglio, è un disastro! Lei fa la professoressa e devo dire che ci vuole tanta volontà e tanta energia ma, al ritorno, quando fa molte ore ed è molto stanca si prende un caffè e tutto passa.
Il suo piatto preferito sono le lasagne ma le piacciono perché non le cucina lei ma mia nonna...questo è il bello! E quando la vedo me ne devo scappare e quando torno dove la trovo? Che mangia le lasagne e non ne lascia nemmeno un po'.E' molto contenta se io l'aiuto; molte volte quando lei non mi chiama io la vado ad aiutare perché provo tenerezza. Quando non l'ascolto si arrabbia molto.
Ma una cosa devo dire: che non esiste mamma migliore di lei, le voglio tanto bene.
Mariapaola.

domenica 25 marzo 2012

Pasqua:storia e origini



Il termine Pasqua deriva dalla parola latina pascha e dall'ebraico Pesah, che significa “passaggio”. Il termine “Pasqua” ha due significati, che convivono tutt’oggi, a seconda che si stia parlando della tradizione ebraica o della tradizione cristiana.
Nei primissimi tempi del cristianesimo la Resurrezione di Cristo era ricordata ogni sette giorni, la domenica. Successivamente, però, la Chiesa cristiana decise di celebrare questo evento solo una volta all'anno. A questa decisione diverse correnti religiose si scontrarono nello stabilire il momento della celebrazione.
Nacquero così, nel mondo cristiano, gravi controversie, che si risolsero soltanto con il concilio di Nicea (325), in cui si decise, che la Pasqua doveva esserecelebrata da tutta la cristianità nello stesso giorno. Il compito di stabilire, ogni anno, tale giorno fu affidato alla Chiesa di Alessandria, ma successivamente, nel 525, la Pasqua venne fissata fra il 22 marzo e il 25 aprile.
Oggi, la data si calcola scientificamente, basandosi sull'equinozio di primavera e la luna piena.
Ancora oggi però, la data della Pasqua presso le Chiese ortodosse, solitamente non coincide con quella della Chiesa cattolica, perché le Chiese ortodosse utilizzano un calendario lievemente diverso da quello gregoriano, così spesso la festa è celebrata dopo la data fissata per la cattolicità.

                                       
Curiosità sulla Pasquacampane pasquali

Con termine Pasquetta si indica il primo lunedì dopo la domenica di Pasqua (chiamato: Lunedì dell'Angelo). Con questa festa si vuole ricordare l'apparizione di Gesù risorto ai due discepoli in cammino verso il villaggio di Emmaus, a pochi chilometri da Gerusalemme. E' consuetudine tra i cristiani, proprio per ricordare il viaggio dei due discepoli, di trascorrere questa giornata con una passeggiata "fuori le mura": una "scampagnata" fuori città.
Le campane mute.
Dal venerdì santo fino alla domenica di Pasqua, le campane delle chiese italiane non suonano, in segno di dolore per il Cristo crocifisso. Anche in Francia esiste questa usanza e ai bambini si dice che le campane sono votate a Roma. La domenica mattina, mentre i bambini guardano in cielo per scoprire se riescono a vedere le campane che ritornano, i genitori nascondono in casa uova di cioccolato.


Perché la data di Pasqua è "mobile".
Agli albori dei Cristianesimo, la risurrezione era ricordata ogni domenica. Successivamente, la Chiesa cristiana decise di celebrarla soltanto una volta l'anno, ma parecchie correnti religiose dibatterono tra di loro per stabilire la data dell'evento. Le controversie ebbero termine con il concilio di Nicea dei 325 d.C., che affidò alla Chiesa di Alessandria d'Egitto il compito di decidere ogni anno la data.


Come si calcola oggi la Pasqua.
Partendo dalle norme dei concilio di Nicea, per le quali la Pasqua doveva cadere la domenica seguente la prima luna piena di primavera, oggi la data si calcola scientificamente, sulla base dell'equinozio di primavera e della luna piena, utilizzando per il computo il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e risurrezione di Cristo. E' da notare come la data della Pasqua ortodossa non coincida con quella cattolica, perché la Chiesa ortodossa utilizza per il calcolo il calendario giuliano, anziché quello gregoriano. Pertanto, la Pasqua ortodossa cade circa una settimana dopo quella cattolica.

L'uovo di Pasqua come arte.
Oltre alla delizia delle uova di cioccolato, in tutto il mondo esistono tradizioni pasquali che prevedono la realizzazione di uova artistiche. In particolare, bellissime e famose sono le uova ucraine, dette Pysanky, ossia "cose che sono scritte sopra". Le Pysanky sono realizzate con un processo di tintura fissato con cera e donate in un cestino di vimini foderato d'erba.


Le streghe finlandesi.
Essendo la maggior parte degli scandinavi di religione luterana, la Pasqua assume un significato minore ed è considerata un giorno di vacanza. Il folklore finlandese vuole che le streghe volino in cielo tra il venerdì santo e la domenica di Pasqua. Infatti, in alcune zone della Finlandia si usa ancora accendere falò la notte dei sabato, in memoria dell'antica tradizione di scacciare le streghe dal proprio focolare domestico


Pasqua









































PRIMI PASSI CON LA TECNICA QUILLING

OCCORRENTE:

- striscioline di carta
- fuso
- cerchiografo
- colla

QUALCHE DRITTA PRIMA DI INIZIARE:

COME PROCURARSI LE STRISCIOLINE DI CARTA:

1- nei negozi di hobbistica esistono dei kit pronti per l’uso
2- potete con pazienza segnare su un foglio (quelli da stampante colorati vanno benissimo) delle “tacche”  5 mm e tagliarle una ad una col taglierino
3- se avete a disposizione un distruggi documenti inserite il foglio, premete start, e in un secondo avrete senza fatica e gratis un sacco di striscioline colorate!

IL FUSO:

Il fuso è un attrezzo simile ad un bastoncino provvisto di un incisione su un’estremità che permette l’inserimento di un “capo” della strisciolina di carta, in modo da mantenere ferma e quindi agevolare l’arrotolamento della strisciolina stessa.

Anche qui avete tre alternative :

1 solito negozio di hobbistica
2 prendete uno spiedino e praticate l’incisione con un cutter (con mooooolta cautela!) fate senza!
3 arrotolare la carta semplicemente con le dita, magari le prime volte ci mettete un po’ di tempo, ma una volta presa la mano lo farete senza pensarci!

CERCHIOGRAFO:

E’ una mascherina che si usa a scuola per fare dei cerchi con diametri diversi.
Questo vi servirà una volta arrotolata la strisciolina di carta per mantenerla ferma e incollarla, e per creare rondelle di carta aventi tutte la stessa misura.

COLLA:

Va benissimo la colla stick oppure potete usare la colla vinilica, spalmandola sull’estremità con l’aiuto di un pennellino e di uno stuzzicadenti, la goccia non dev’essere troppo abbondante altrimenti rischiate di ammollare troppo la carta.








giovedì 15 marzo 2012

Un decalogo per il papà, proposto da un bambino



1. Non viziarmi. So benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo. Voglio solo metterti alla prova.

2. Non essere incoerente: questo mi sconcerta e mi costringe a fare ogni sforzo per farla franca ogni volta che posso.

3. Non fare promesse: potresti non essere in grado di mantenerle. Questo farebbe diminuire la mia fiducia in te.

4. Non correggermi davanti alla gente. Ti presterò molta più attenzione se parlerai tranquillamente con me a quattr'occhi.

5. Non brontolare continuamente: se lo fai dovrò difendermi facendo finta di essere sordo.

6. Non badare troppo alle mie piccole indisposizioni. Potrei imparare a godere di cattiva salute se questo attira la tua attenzione.

7. Non preoccuparti per il poco tempo che passiamo insieme. È come lo passiamo che conta.

8. Non permettere che i miei umori suscitino la tua ansia perché allora diventerei ancora più pauroso. Indicami il coraggio.

9. Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione ed incoraggiamento... ma non ho bisogno di dirtelo, vero?

10. Ricordati, io imparo di più da un esempio che da un rimprovero.



lunedì 13 febbraio 2012

Le maschere di Carnevale


Arlecchino ha un padrone tanto avaro che è costretto a rattoppare il vecchio vestito con ritagli di vari colori. E’ un servo ingnorante, goffo ma astuto, sempre affamato. Parla un linguaggio sboccato ed è specialista nell’eseguire capriole e acrobazie.
Colombina è una domestica agile e svelta, furba e civetta, impertinente e pettegola. Di solito è moglie o compagna di Arlecchino.
Pantalone, di origine veneziana, è un ricco mercante che deve il suo nome forse ai calzoni (pantaloni) che indossa. Avaro e un po’ scorbutico, non sopporta i giovani, è vittima di beffe e si innamora sempre senza successo.
Pulcinella si prende gioco di tutto e di tutti: il suo ideale è il dolce far niente, i suoi sospiri sono per il mangiare e l’ubriacarsi, con tutti i guai che ne seguono. E’ una maschera della tradizione napoletana. Il suo costume è un camiciotto bianco come i facchini del tempo.
In Francia nasce il tenero e ingenuo Pierrot, maschera malinconica e poetica, innmorato patetico e sfortunato. Indossa larghi pantaloni bianchi, una casacca pure bianca e larga, una calotta nera di velluto in testa ed il viso è imbiancato.
Gianduja nacque come burattino per trasformarsi nel Settecento nella più importante maschera piemontese. Viveva in una casetta di campagna, chiamata “ciabot”, assieme alla moglie Giacometta. Da semplice contadino, con il passare del tempo si trasformò in un gentiluomo allegro, amante del buon vino e della buona tavola. Spesso Gianduja entrava in un’osteria e chiedeva un boccale di vino. Pare che il suo nome derivi dalla frase “Gioan d’la douja” che significa “Giovanni nel boccale”.
Brighella “Corteggio chi spende, semino dove si raccoglie, dimentico chi è inutile, prometto a tutti, mantengo a pochi, mi chiamo Brighella e faccio ogni giorno una marachella!” La maschera rappresenta un servo furbo, sempre pronto a beffare il suo padrone, quasi sempre Pantalone.
Baldanzone è un simpatico Dottore che usa un linguaggio apparentemente da persona colta, ma in realtà dice solo cose insensate, usando paroloni presi dal latino, dal greco o da lingue straniere. Gesticola con ampi e lenti movimenti delle braccia. Piega il capo all’indietro e butta la pancia in fuori per sembrare più imponente e incutere soggezione a chi lo ascolta. Quando interpreta il “medico”, dà pareri oscuri sulla malattia e alla fine non riesce mai a guarire nessuno.

mercoledì 8 febbraio 2012

Brevi testi


IL LEONE E IL TOPO
Un po' sbadatamente, un topo uscì dalla sua tana sotterranea, finendo tra le zampe di un leone.
Il re degli animali, in quell'occasione mostrò di essere quello che era e gli lasciò la vita.
Questa buona azione non fu perduta. Chi avrebbe mai creduto che un leone potesse aver bisogno di
un topo?
Dunque successe che, nell'uscire dalla foresta, quel leone fosse preso in una rete: i suoi ruggiti non
riuscirono a spezzarla. Accorse il topo e si diede tanto da fare con i denti che rosicchiò una maglia,
quella giusta, e disfece la trappola.
La pazienza e il tempo fanno più della forza e della rabbia.
Jean de La Fontaine



IL LUPO E IL CANE
Un lupo magro e sfinito incontra un cane ben pasciuto, con il pelo folto e lucido. Si fermano, si
salutano e il lupo domanda:
- Come mai tu sei così grasso? Io sono molto più forte di te, eppure, guardami: sto morendo di fame
e non mi reggo sulle zampe.
- Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se vieni con il mio padrone. C'è solo da far la guardia di
notte perché non entrino in casa i ladri.
- Bene, ci sto. Sono stanco di prendere acqua e neve e di affannarmi in cerca di cibo.
Mentre camminano, il lupo si accorge che il cane ha un segno intorno al collo.
- Che cos'è questo, amico? - gli domanda.
- Sai, di solito mi legano.
- E, dimmi: se vuoi puoi andartene?
- Eh, no - risponde il cane.
- Allora, cane, goditi tu i bei pasti. Io preferisco morire di fame piuttosto che rinunciare alla mia
libertà.                                                                                                                              Fedro


 IL RAGNO E L'UVA
Un ragno, dopo essere stato per molti giorni ad osservare il movimento degli insetti, si accorse che
le mosche accorrevano specialmente verso un grappolo d'uva dagli acini grossi e dolcissimi.
- Ho capito- disse fra sé.
Si arrampicò, dunque, in cima alla vite, e di lassù, con un filo sottile, si calò fino al grappolo
installandosi in una celletta nascosta fra gli acini. Da quel nascondiglio incominciò ad assaltare,
come un ladrone, le povere mosche che cercavano il cibo; e ne uccise molte, perché nessuna di loro
sospettava la sua presenza.
Ma intanto venne il tempo della vendemmia. Il contadino arrivò nel campo, colse anche quel
grappolo, e lo buttò nella bigoncia, dove fu subito pigiato insieme agli altri grappoli.
L'uva, così, fu il fatale tranello per il ragno ingannatore, che morì insieme alle mosche ingannate.
Leonardo da Vinci
LA VOLPE E L’UVA
-  Che fame! - esclamò la volpe, che era a digiuno da un paio di giorni e non trovava niente da
mettere sotto i denti; girellando qua e là, capitò per caso in una vigna, piena di grappoli bruni e
dorati
- Bella quell'uva! - disse allora la volpe, spiccando un primo balzo per cercare di afferrarne un
grappolo. - Ma com'è alta! - e fece un altro salto. Più saltava e più le veniva fame: fece qualche
passo indietro e prese la rincorsa: niente ancora! Non ce la faceva proprio. Quando si accorse che
tutti i suoi sforzi non servivano a nulla e che, continuando così, avrebbe potuto farsi deridere da un
gattino che se ne stava a sonnecchiare in cima alla pergola, esclamò:
- Che buffa uva! È ancora acerba, e a me  l'uva  acerba non piace davvero!
E si allontanò di là con molta dignità, ma con una gran rabbia in cuore.                     Fedro



giovedì 2 febbraio 2012

MUSEO DI STORIA




Ti piacerebbe fare un bel tour virtuale in 3D in uno dei più importanti musei di storia naturale del mondo? Beh, è molto più facile di quanto credi! Sto parlando del Smithsonian National Museum of Natural History situato a Washington negli Stati Uniti.
Tranquilli, non occorrono prenotazioni nè biglietti, l’ingresso è completamente gratuito.
Sembrerà incredibile (anche se ora mai ci stiamo abituando….), ma tutto sta nel cliccare sul formato di visualizzazione che preferiamo (Small - Medium - Large) e poi muoverci all'interno delle varie stanze, tra l'altro divise per categorie, grazie ai bottoncini collocati in basso.
Fatto le valigie? Presa la fotocamera digitale? Bene… Si PARTE!


http://lnx.didattikamente.net/secondario/index.php?option=com_content&view=article&id=280%3Asmithsonian-national-museum-of-natural-history&catid=67%3Anews




domenica 22 gennaio 2012

SPIRIT








Spirit è la storia di un cavallo, un mustang, bello, forte e coraggioso che combatte per ciò in cui crede: il diritto di essere libero. E' una storia di coraggio e rispetto, di altruismo. E' una storia d'amore. 

Spirit nasce selvaggio e la sua vivacità, forza e coraggio lo fanno diventare presto capobranco. Ma Spirit è anche un cavallo curioso, troppo forse, e così conosce l'uomo. L'uomo nei suoi aspetti peggiori: l'uomo che per denaro vende la libertà e calpesta il rispetto di ogni creatura vivente sia essa un cavallo o un indiano. E così Spirit viene catturato dai soldati che stanno colonizzando i territori indiani. Viene legato, affamato, e sfiancato al fine di domarlo ma nessuno vi riesce e vi riuscirà mai. Per Spirit la LIBERTA' è il bene più grande, il più importante e non intende perderla. Così Spirit scappa dal forte e il "viaggio"prosegue tra continue avventure e sempre il coraggioso mustang si troverà a combattere contro i soldati. 

SPIRIT è anche una splendida storia di amicizia tra un cavallo e un uomo pronti a sacrificare la propria vita per l'altro. Un'amicizia conquistata poco a poco nel rispetto dell'altro. 

E' un cartone animato molto bello, stupende le espressioni degli animali i quali non parlano. L'unico di cui sentiamo la voce è Spirit ma solo all'inizio come voce fuori campo. Come tutti i cartoon che si rispettino la colonna sonora, di Bryan Adams ma per l'Italia tradotta e interpretata da Zucchero, fa da accompagnamento a tutto il film divenendo il pensiero del cavallo.
Le avventurose cavalcate, fughe e catture tengono lo spettatore inchiodato alla sedia con gli occhi fissi sullo schermo. Il ritmo è incessante. Catartica la scena del salto in cui si cimenta Spirit: piuttosto la morte ma non arrendersi mai. Ed è la scelta giusta, quella che fa guadagnare il rispetto anche dei nemici più duri.
Di produzione della DREAMWORKS SKG (Spielberg) è stato realizzato usando la tecnica tradizionale del bidimensionale contemporaneamente alla digitale in 3D e ne è venuto fuori davvero un lavoro degno di nota. Le espressioni degli animali sostituiscono in maniera eccellente tutte le parole che non vengono dette. La regia della coppia Asbury/C è fluida e attenta ai particolari.
E' un cartoon che piace a grandi e piccoli.









giovedì 5 gennaio 2012

ufottoleprotto

http://www.ufottoleprotto.com/gioco_251.htm

Chissà perché- La Befana


  E’ TORNATA LA BEFANA


                                                            
E' tornata la befana
a cavallo di una scopa:
vola senza far rumore
nella notte nera nera
Sulle spalle ha tanti sacchi
e li posa sui camini
tira fuori sorridente
i regali per i bambini
Bambole e trenini
giostre e orsacchiotti,
dischi e grembiulini,
dolci e biscottini,
ma più bello ancora
essa sa donare
una grande gioia
che non si può scordare.