mercoledì 21 dicembre 2011

SORRIDI… È NATALE !

 
La neve che scende si posa sui tetti,
imbianca le strade e la coda dei gatti.
È un giorno speciale: sorridi, è Natale!
La gente si abbraccia, son tutti più buoni.
Nell’aria risuonano allegre canzoni.
È un giorno speciale: sorridi, è Natale!

Sapore di cibo, profumo di festa...
le risa e gli auguri ti riempion la testa.
È un giorno speciale: sorridi, è Natale!
 
Un sacco, la barba, le renne, la slitta:
è Babbo Natale che arriva in gran fretta.
È un giorno speciale: sorridi, è Natale!
 
Negli occhi dei bimbi scintille di gioia,
scartando i regali scompare la noia.
È un giorno speciale: sorridi, è Natale!


Tenersi per mano è bello, ci piace:
un gran girotondo dà forza alla pace.
È un giorno speciale: sorridi, è Natale!
Elio Giacone


Buon Natale


Il Natale è quando...
... i nostri cuori si riempiono di gioia
... penso ai bambini che non hanno una vita bella come me
...mi vengono in mente i ricordi più belli
...tutti mi vogliono bene.
Per concludere vorrei augurare un Natale felice a tutti i bambini
che non hanno la fortuna che ho io.
Rocco Vincelli



A Babbo Natale
Caro Babbo Natale, quest'anno non voglio bambole o palloni, vorrei che tutti i bambini sfortunati fossero liberi di festeggiare il Natale e che, sotto l'albero ogni bambino trovasse dei regali speciali: una famiglia, una casa, dei vestiti e l'affetto, l'amore della loro famiglia, un sorriso tutti i giorni e una scuola dove incontrare tanti amici che gli vogliono bene.
Martina Napolitano e Sabrina Corsi

Natale è...
Per me il  Natale è giorno di grande festa perché ci unisce tutti come fratelli.
La nascita di Gesù mi infonde nel cuore tanta gioia.
Il mio pensiero va, però, anche verso i poveretti.
Possa il Natale portare a tutti tantà felicità.
Mariapaola Vincelli





domenica 6 novembre 2011

Giornate mondiali dell'Acquerello


Una giornata davvero singolare è stata vissuta dagli alunni della classe terza e quarta della Scuola Primaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Casacalenda e ha visto i piccoli artisti impegnati nella creazione di originali “opere artistiche”.
L’iniziativa, proposta dal presidente dell'Associazione Culturale Centro Internazionale dell’Acquerello del Molise (C.I.A.M.)Loreta Giannetti è stata accolta favorevolmente dalle insegnanti Maria Carmela Guerrera e Concetta Pasquale, che hanno creduto all’alta valenza didattica della stessa.
La scuola deve essere attenta alle dinamiche relazionali, alla pluralità dei linguaggi che la società propone e impone e deve creare contesti alternativi per motivare e coinvolgere, per stimolare l’apprendimento cognitivo e affettivo, per una crescita emotiva e creativa.
Si ritiene che gli alunni, oltre ad aver acquisito conoscenze e utilizzato alcuni elementi grammaticali di base, abbiano vissuto una positiva relazione con gli altri interagendo, confrontandosi.









Antonella Vaccaro, Concetta Pasquale
Loreta Giannetti
Maria Carmela Guerrera Antonella Tartaglia

...erano da premiare tutti, allora, per sorteggio è toccato a Danilo Melfi
Francesca, Angela, Asia, Charon,Annalisa, Luciana, Sara, Marilisa, Eleonora

sabato 22 ottobre 2011

Filastrocca della diversità

A questo mondo c'è di tutto
c'è chi è bello e c'è chi è brutto
c'è chi è povero e c'è chi è ricco
c'è chi studia e c'è chi lavora
c'è chi mangia e c'è chi digiuna
c'è chi è malato e c'è chi è sano
c'è chi ha freddo e c'è chi ha caldo
c'è chi è generoso e c'è chi è avaro
c'è chi è ingenuo e c'è chi è furbo


ci sono i bianchi e ci sono i neri
ci sono i pesanti e ci sono i leggeri
ci sono i secchioni e ci sono gli oziosi
ci sono i chiacchieroni e ci sono i silenziosi
ci sono i buoni e ci sono i cattivi
ci sono i bambini abbandonati e ci sono bambini fortunati
 sono diversi e sono in tanti
ma sono uomini tutti quanti


Filastrocca elaborata dagli alunni della classe terza

Il disegno è stato realizzato da Federica Biello

mercoledì 5 ottobre 2011

Autunno - Vincenzo Cardarelli



Autunno


Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.









 

domenica 25 settembre 2011

E i cannoni divennero cannoli ( di Gino Strada)



C’era una volta un pianeta chiamato Terra. Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c’era molta più acqua che terra su quel pianeta. 


Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po’ bislacco.
Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano "volante", anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo "guidante", oppure "girante", visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione.
Si parlava spesso di "diritti": il diritto all’istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto alla salute, poi, avrebbe dovuto significare che chiunque, ferito, oppure malato, doveva avere la possibilità di andare in ospedale. Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l’ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l’eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco. Siccome non valevano per tutti ma solo per chi se li poteva permettere, queste cose non erano diritti : erano diventati privilegi, e cioè vantaggi particolari riservati a pochi. A volte, addirittura, i potenti della Terra chiamavano "operazione di pace" quella che, in realtà, era un’operazione di guerra: dicevano proprio il contrario di quello che in realtà intendevano. E poi, sulla Terra, non c’era più accordo fra gli uomini sui significati: per alcuni ricchezza significava avere diecimila miliardi, per altri voleva dire avere almeno una patata da mangiare.
Quanta confusione! Tanta confusione che un giorno il mago Linguaggio non ne poteva più. Linguaggio era un mago potentissimo, che tanto tempo prima aveva inventato le Parole e le aveva regalate agli uomini. All’inizio c’era stato un po’ di trambusto, perché gli uomini non sapevano come usarle, e se uno diceva carciofo l’altro pensava alcanguro, e se uno chiedeva spaghetti l’altro intendeva gorilla, e al ristorante non ci si capiva mai. Allora il mago Linguaggio appiccicò ad ogni parola un significato preciso, cosicché le parole volessero dire sempre la stessa cosa, e per tutti. Da allora il carciofo è sempre stato un ortaggio, e il gorilla un animale peloso, e non c’era più il rischio di trovarsi per sbaglio nel piatto un grosso animale peloso, con il suo testone coperto di sugo di pomodoro.
Questo lavoro, di dare alle parole un significato preciso, era costato al mago Linguaggio un bel po’ di fatica. Adesso, vedendo che gli uomini se ne infischiavano del suo lavoro, e continuavano ad usarle a capocchia, decise di dare loro una lezione."Le parole sono importanti - amava dire - se si cambiano le parole si cambia anche il mondo, e poi non ci si capisce più niente".
Una notte, dunque, si mise a scombinare un po’ le cose, spostando una sillaba qui, una là, mescolando vocali e consonanti, anagrammando i nomi. Alla mattina, infatti, non ci si capiva più niente.
A tutti gli alberghi di una grande città aveva rubato la lettera gi e la lettera acca, ed erano diventati... alberi! Decine e decine di enormi alberi, con sopra letti e comodini e frigobar, e i clienti stupitissimi che per scendere dovevano usare le liane come Tarzan. Alle macchine aveva rubato una enne, facendole diventare macchie, e chi cercava la propria automobile trovava soltanto una grossa chiazza colorata parcheggiata in strada.
Alle torte invece aveva aggiunto una esse, erano diventate tutte.. storte, e cadevano per terra prima che bambini se le potessero mangiare. Erano talmente storte che non erano più buone nemmeno per essere tirate in faccia. Nelle scuole si era anche divertito ad anagrammare, al momento dell’appello, la parola presente, e se rima gli alunni erano tutti presenti, adesso erano tutti serpenti, e le maestre scappavano via terrorizzate.
Poi si era tolto uno sfizio personale: aveva eliminato del tutto la parola guerra, che aveva inventato per sbaglio, e non gli era mai piaciuta. Così un grande capo della Terra, che in quel momento stava per dichiarare guerra, dovette interrompersi a metà della frase, e non se ne fece nulla. Inoltre aveva trasformato i cannoni in cannoli, siciliani naturalmente, e chi stava combattendo si ritrovò tutto coperto di ricotta e canditi. Andò avanti così per parecchi giorni, con le scarpe che diventavano gattoni e le case si mettevano a miagolare, il pane che si trasformava in un cane e morsicava chi lo voleva mangiare.
Quanta confusione! Troppa confusione, e gli uomini non ne potevano più. Mandarono quindi una delegazione dal mago Linguaggio, a chiedere che rimettesse a posto le parole, e con loro il mondo."E va bene - disse Linguaggio - ma solo ad una condizione: che cominciate ad usare le prole con il loro giusto significato. I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi. Uguaglianza deve significare davvero che tutti sono uguali, e non che alcuni sono più uguali di altri. E per quanto riguarda la guerra...". "Per quanto riguarda la guerra - lo interruppero gli uomini - ci abbiamo pensato... tienila pure: è una parola di cui vogliamo fare a meno".








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BAMBINI DA TUTTO IL MONDO

Vuoi sapere come vivono i bambini negli altri paesi, che cosa è importante per loro, come vanno a scuola, quali difficoltà incontrano? Ecco alcune storie.




http://www.kidsunited.ch/it/info/bambini_da_tutto_il_mondo/

I DIRITTI DEI BAMBINI

lunedì 15 agosto 2011

CALENDARIO SCOLASTICO


Calendario scolastico 2011/2012 - Regione Molise

Data inizio lezioni, le vacanze per Natale e Pasqua, ponti e altre festività. Ritorno a scuola.

Inizio Lezioni: 12 settembre 2011
Termine Lezioni: 9 giugno 2012
Ponte di "Ognissanti": dal 1 novembre al 2 novembre 2011
Festività Natalizie: dal 23 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012
Festività Pasquali: dal 5 aprile al 10 aprile 2012

Note: La scuola dell'infanzia termina le attività educative il 30 giugno 2012
Da aggiungere la festa del Santo Patrono e le seguenti Feste Nazionali:
tutte le domeniche;
l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
il 25 dicembre Natale;
il 26 dicembre;
il primo gennaio, Capodanno;
il 6 gennaio, Epifania;
il lunedì dopo Pasqua (Pasquetta);
il 25 aprile, anniversario della Liberazione;
il primo maggio, festa del Lavoro;
il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica

Festività ISTITUTO : INFANZIA -  PRIMARIA
                 il 31 ottobre
                             il 21 febbraio
                             il19 marzo
il             il 30 aprile
il

INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA
12 DICEMBRE dalle ore 16.30 alle ore 18.30
27 FEBBRAIO –PRESA VISIONE DOCUMENTO VALUTAZIONE 
dalle ore 16.30 alle ore 18.30
23 APRILE dalle ore 16.30 alle ore 18.30
25 GIUGNO- CONSEGNA SCHEDE DI VALUTAZIONE 
dalle ore 09.00 alle ore 12.00




                                                                                                       L’insegnante responsabile

                                                                                                           Maria Concetta Pasquale

    martedì 19 aprile 2011

    PASQUA

    Santa Pasqua

    Tutto intorno ci annuncia la Pasqua:
    la primavera coi suoi fiori,
    il cielo limpido, il sole più luminoso,
    le rondini tornate al nido,
    i preparativi per rendere più bella
    la casa, più lieta la mensa
    in quel giorno, e le campane,
    che, prima di tacere,
    c'invitano a festeggiare
    la Resurrezione del Signore.
    Anche nel nostro animo
    c'è qualcosa di nuovo:
    il desiderio d'essere più buoni,
    di sentirci tutti fratelli, vicini ai più poveri,
    ai più bisognosi, di farli partecipi
    della nostra gioia.
    Solo cosi il Signore sarà veramente risorto.

    domenica 27 marzo 2011

    Primavera

    Quando viene la primavera te ne accorgi da tante cose. La campagna diventa verde, in mezzo all'erba si vedono tanti colori, sono i fiorellini che stanno nascendo. Sugli alberi crescono tante foglie che nascondono i rami dove gli uccellini sono pronti a fare il nido. Si vedono volare tante farfalle e rondini. Nel ruscello si sente scorrere l'acqua della montagna e si sente il profumo della natura. I bambini sono contenti di poter giocare nel prato verde.
     Angela





    venerdì 25 marzo 2011

    LA PRIMAVERA


    Filastrocca di primavera

    Filastrocca di primavera
    più lungo è il giorno,
    più dolce la sera.
    Domani forse tra l'erbetta
    spunterà qualche violetta:
    Oh prima viola fresca e nuova
    beato i l primo che ti trova,
    il tuo produmo gli dirà,
    la primavera è giunta,è qua.
    Gli altri signori non lo sanno
    e ancora in inverno si crederanno,
    magari persone di riguardo,
    ma il loro calendario va in ritardo.

    (Rodari)

    Specchio

    Ed ecco sul tronco
    si rompono le gemme:
    un verde più nuovo dell'erba
    che il cuore riposa:
    il tronco pareva già morto,
    piegato sul fosso.
    E tutto sa di miracolo;
    e sono quell'acqua di nube
    che oggi rispecchia nei fossi
    più azzurro il suo pezzo di cielo,
    quel verde che spacca la scorza
    che pure stanotte non c'era.
    (S.Quasimodo)

      

    giovedì 24 marzo 2011

    Al mio  caro papà
    Papà  tu  mi  hai dato  la  vita  con  il tuo  amore,  il  tuo  affetto  che  hai dentro  di  te.  Io  ti  voglio  bene  e  tu  lo  sai.   Sei  un  gran  giocherellone  e  mi hai  insegnato  molte  cose   che  hai   dentro   di  te.
    Tu hai il colorito  rosso  come  la  marmellata di fragole.  L’ultima  cosa… ti regalo  un  fiore  per  il  tuo  piccolo  cuore, e soprattutto  devo dirti che  io  sarò  sempre  con  te. 
    La  tua  piccola  Angela. 


     Il mio papà

    Papà tu scherzi sempre e tu sei il migliore di tutti.
    Papà tu sei gentile e pure certe volte, non andiamo d’accordo
    Tu  mi rimani sempre nel mio cuore e ci resterai per l’eternità .
    Papà ti starò vicino per sempre mio dolce papà.
    Papà quando ero piccolo tu mi insegnai ad andare in bicicletta ed a fare altre cose.

    PAPA’ TI VOGLIO TANTO BENE.
     Danilo P.








    Al mio papà
    Quando guardo il mio papà
    che lavora e mai si stanca
    sento per lui un grande amore
    e vorrei dirgli con tutto il cuore:
    papà caro, papà buono,
    ti voglio tanto bene
    e per me al mondo non c'è
    papà migliore.


    Mariapaola






    Il mio papà
    Il mio papà è bravo ma quando faccio il cattivo mi dà le botte. E' alto 1,70 e tiene i capelli ricci e di colore biondo scuro. Non è forte e né debole, è così così. E' giocherellone e la sua materia preferita è matematica, infatti mi aiuta a fare i compiti. Lo chiamiamo Enzo ma si chiama, davvero, Vincenzo. Tiene 41 anni , gli occhi celeste e ha la barba. Gli piace il telegiornale e fa di lavoro l'operaio.
    Giuseppe

    sabato 19 marzo 2011

    Il mio papà

     Il mio papà
    Tutti i papà sono fantastici, anche il mio lo è.
    E' molto gentile perché a Natale mi ha regalato una rosa rossa.
     E' divertente e buffo. Il mio papà è speciale, io amo il mio papà.
     Per me è la cosa più importante. Io lo coccolo tanto perché mi 
    dispiace che si raffredda lavorando fuori perché fa tanto freddo.
     Sabrina
     
     
     
    Il mio papà è molto alto e molto magro. Ha la barba sempre corta, a volte la taglia così corta che non si vede. Lavora alla FIAT. E' molto bravo, infatti ogni anno mi compra un uovo di Pasqua, però ha un difetto: fuma
    Danilo M
     
    Il mio papà si chiama Antonio, ha i capelli neri, gli occhi castani, è un po' robusto e alto. Ha un carattere molto gioioso: gli piace cantare, scherzare con me e con gli amici. In estate quando andiamo al mare lui mi porta a pescare e prendiamo tanti pesciolini che mangiamo. Quando torna dal lavoro lui gioca con me e io sono contento. Francesco P.T.

    Il mio papà si chiama Vincenzo, ha gli occhi verdi e i capelli neri Quando faccio la cattiva mi rimprovera. Usciamo insieme in bici, mi porta al mare in estate e ci divertiamo tanto. Quando torna dal lavoro e lui è stanco io gli chiedo di giocare e lui dice sempre di no e io mi "arrabbio". Io , al mio papà gli voglio sempre bene.
    Serena B 

    venerdì 11 marzo 2011

    Il mio papà

    Descrizioni

    La cagnolina Stella 
    E’ molto piccola, ha due anni e vive in campagna. Il pelo è di colore marroncino con le strisce bianche. Il musetto è piccolissimo ed è di colore rosa chiaro. Mi diverto molto con lui. A volte mangia tanto e invece certe volte non vuole mangiare.
    Serena G



    La volpe
    La volpe ha gli occhi a mandorla. Ha la coda per vedere dove va; il muso è lungo e è a punta, le orecchie sono triangolari. Il suo pelo può essere rosso, bianco o argentato. La volpe può vedere al buio. Il suo pelo è prezioso perché si possono fare i cappotti. I suoi denti sono taglienti; è carnivora però mangia anche insetti e bacche.
    Federica

    Il gatto
    Il mio gattino si chiama Chicco. E’ di colore arancione con le strisce  arancione scuro. Ha gli occhi verdi, i “piedi” di colore bianco , un nasino piccolo, rosa e la coda bianca. E’ un piccolo furbacchiello.
    Io gli lancio la sua pallina e lui la va a prendere e combina guai grossi. La mattina quando devo andare a scuola viene nel mio letto, insieme a mia madre, viene vicino alla mia faccia e io mi sveglio.

    Angela
     








    Il mio cane
    Il mio cane abbaia quando vede una persona. E’ un po’ piccolo e sta nella cuccia. Ha il pelo un po’ corto, il naso nero, il corpo un po’ bianco, le zampe un po’ lunghe. Il mio cane vuole giocare sempre con me.
    Antonio



    Descrivo…
    L’animale che descrivo è il mio cane. Stella è un animale giocherellone e fa tanti guai. E’ molto brava con me, ma mangia poco. La mia cagnetta adora dormire. E’ di grandezza piccola e il suo pelo è di colore bianco e nero. La pelliccia è liscia e mi diverte molto giocare insieme a lei.
    Mariapaola

    Sei forte papà di Riccardo Mazzoli

    domenica 6 marzo 2011

    LA DIMORA DEGLI ANIMALI


    La dimora degli animali


    Premessa
    L'unità d'apprendimento che si intende sviluppare mira a far conoscere ai bambini le varie tipologie abitative degli animali. Gli alunni saranno guidati a conoscere la struttura morfologica attraverso immagini, testi e a riflettere sull'insediamento animale-ambiente. Lo svolgimento didattico-metodologico di ogni obiettivo comporta che nel bambino nasca l'esigenza di comprendere il perché delle cose e il desiderio di scoprire il come, il dove, il quando, atteggiamenti questi dai quali si avviano le procedure di accesso alla risistemazione dell'esperienza " in chiave concettuale".
                Obiettivi
    • Conoscere la morfologia di alcuni animali
    • Riflettere sulla relazione insediamento animale-ambiente
    • Conoscere le caratteristche delle dimore degli animali
    • La morfologia di alcuni animali vicino a noi
    • I modi di vivere
    • La dimora degli animali



      Gli uccelli hanno il nido. Questo è un nido di rondine costruito con il fango al riparo della grondaia di una casa di campagna.
       

       
       
      Gli alveari sono vere "città" con migliaia di piccole casette, i favi, che ospitano le api appena nate, oppure che servono da magazzino per il miele e il polline.




      I castori, le marmotte, i tassi, i conigli selvatici si scavano delle tane sotterranee con diverse uscite 





       
       
       
      I ragni "filano" la loro casa. I ragni si costruiscono il loro nido intessendo con i fili della loro bava vischiosa al fondo della ragnatela.





      Le formiche vivono nel formicaio. Il formicaio è una tana grandissima composta da corridoi e grotte destinate alla conservazione del cibo e all'allevamento delle piccole formiche. Alcune grotte sono stalle per gli afidi, i pidocchi verdi delle piante che vengono allevati per succhiare il lattice dolce che essi producono.


       




      I pesci trovano riparo nei fondali, nelle scogliere tra le alghe.








      Gli animali domestici vivono nella fattoria




      Il cane ha il canile.


      La chiocci ha il pollaio,


      Il cavallo ha la scuderia.


      La mucca ha la stalla.


      La pecora ha l'ovile.


      Il maiale ha il porcile.